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Ordine del giorno di Alessandra Penzo per affermare la contrarietà al nucleare civile.

Ecco il testo dell’ordine del giorno presentato lunedì 15/11/2021, discusso ma RESPINTO dal C.C. il 27/12/2021.

Ordine del giorno: No allo sviluppo del nucleare in Italia né tantomeno a Chioggia
Premesso che questo nostro ordine del giorno vuol essere innanzitutto un chiaro ed inequivocabile no della nostra città ad ospitare qualsiasi tipo di installazione, impianto o deposito connesso ad attività con potenziale sviluppo di radioattività e, allo stesso tempo, un no in generale al nucleare civile per la produzione di energia elettrica, nei confronti del Governo e di quei politici e appartenenti alle istituzioni che vorrebbero riesumare la tecnologia del nucleare, andando contro la volontà
dagli italiani espressa in ben due referendum popolari.
Visto che nelle ultime settimane si è assistito alla ripresa del dibattito politico sull’opportunità che l’Italia possa valutare di ricorrere all’energia nucleare.
Visto che nel 1987 e successivamente nel 2011 si sono svolti in Italia due referendum abrogativi sull’utilizzo dell’energia nucleare, in cui nei cittadini ha prevalso nettamente la posizione contraria alla presenza di centrali nucleari in Italia, nonostante la posizione antitetica – nel 2011 – dell’allora governo di centrodestra, che aveva previsto la possibilità della produzione nel territorio nazionale
di energia elettrica nucleare.
Visto che L’Unione europea e, in generale, l’Occidente si stanno orientando verso l’abbandono dell’utilizzo dell’energia nucleare a favore delle fonti di energia rinnovabile, quali l’ energia solare, eolica, geotermica, idroelettrica, da biomassa, ecc.
Visto che l’Italia, attraverso il Piano di ripresa e resilienza, si è posta l’obbiettivo di incentivare la transizione ecologica e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e che il risparmio energetico è individuato come ulteriore strategia per il raggiungimento degli obiettivi a favore di una maggior responsabilità ambientale promossi dagli Accordi di Parigi per il 2050, traguardo del raggiungimento della neutralità carbonica.
Considerato che il Ministro della transazione ecologica Cingolani, tanto voluto e acclamato dal M5S come elemento di vittoria personale al momento del voto di fiducia a questo Governo, in questi giorni continua a citare e nominare il nucleare come risorsa utile per l’uscita dalla crisi energetica del nostro paese.

Considerato che al pensiero di Cingolani fanno, purtroppo, eco le voci di alcuni leader di partito come Salvini, che dichiara di preferire una centrale “sicura” alle pale eoliche che distruggono il paesaggio e che “Noi siamo gli unici fessi in Europa ad aver detto no al nucleare e che pagano il doppio la bolletta della luce” oltre a “Se metterei una centrale nucleare in Lombardia? Che problema c’è”.

Oltre a Salvini anche Maurizio Lupi, che noi chioggiotti ben ricordiamo come Ministro
delle Infrastrutture e Trasporti all’epoca dell’approvazione del deposito di GPL di Val da Rio, da lui presentato pubblicamente a Parma nel 2013, ben prima che i cittadini chioggiotti sapessero qualcosa dell’impianto, afferma che è necessario superare la volontà espressa dal popolo italiano col referendum del 2011, che ha bandito il nucleare ad uso civile in Italia.
Rilevato che oggi, con nucleare di IV generazione, da qualcuno definito anche “nucleare green”, vengono identificati una serie di concetti progettuali che si propongono come obbiettivi di ottenere un elevato grado di sicurezza, di utilizzare materiale di scarto di altri processi nucleari riducendo così sia l’utilizzo di risorse naturali, di minimizzare gli sprechi e la produzione di scorie nucleari, di
non prestarsi alla produzione di materiali utilizzabili a scopi militari e di diminuire i costi di costruzione e di esercizio di tali impianti. Ad oggi, pur essendo già realizzati ed attivi alcuni piccoli impianti, non esiste una tecnologia consolidata che permetta di replicarli in grande scala, per produrre energia elettrica in maniera economica, efficiente e sicura, anzi secondo alcuni studiosi tale ipotesi non sarà realizzabile.
Preso atto che oggi il nucleare pulito e sicuro non esiste, recenti studi effettuati in Germania attestano che, nel raggio di 5 – 10 km attorno agli impianti nucleari esistenti l’incidenza delle leucemie infantili è superiore del 76% rispetto alla media nazionale tedesca.
Preso atto che nel corso della storia si sono verificati numerosi incidenti nucleari, tra i più infausti citiamo Cernobyl nel 1986 e Fukushima nel 2011, i cui impatti ricordiamo ancora tutti molto bene e gli strascichi a livello ambientale sono ancora in essere.
Preso atto che lo stesso amministratore delegato di Enel Francesco Starace, ha recentemente risposto con un secco “no” a chi gli chiedeva se, dopo la bocciatura da parte degli italiani – con due referendum – al nucleare, sia realistico pensare a una sua riconsiderazione. Neanche a quello che viene definito “nuovo nucleare”, perché, ha aggiunto “non è tanto nuovo come sembra”. Ha inoltre sottolineato che, nella transizione energetica, bisogna fare in fretta, ma la strada non è il nucleare.
Rilevato che tra gli aspetti più problematici legati all’energia nucleare figura sicuramente la complessa gestione delle scorie nucleari e, in particolare, la difficoltà da parte degli stati ad individuare idonei siti per il naturale decadimento radioattivo di tali rifiuti.
Considerato che il nostro territorio è già molto fragile per la sua stessa natura, essendo collocato tra la laguna di Venezia, patrimonio dell’umanità Unesco e il mare Adriatico, oltre che essere attraversato da ben 2 fiumi e vicino alla foce del fiume più grande d’Italia e che non dispone di aree isolate sufficientemente vaste da poter garantire anche le minime distanze di sicurezza e, anche nel caso vi fossero secondo i parametri stabiliti, dobbiamo pensare innanzitutto allo sviluppo economico
e turistico, escludendo qualsiasi sviluppo “nucleare” nel nostro Comune.
Considerato che la collocazione di un impianto per la produzione di energia nucleare produrrebbe enormi danni alle principali economie dalla nostra città, come il turismo, la pesca e l’agricoltura, anche solo di immagine, di entità talmente rilevante da risultare fatale.
Considerato che già in passato il Comune di Chioggia si è reso disponibile al nucleare e/o allo smaltimento delle scorie nucleari.


Con il presente ordine del giorno si IMPEGNA il Sindaco e la giunta comunale:

  1. Ad esprimersi, in primo luogo, sul rispetto della volontà popolare, espressa dai cittadini italiani con il voto a ben due referendum nazionali, ribadendo il no al nucleare;
  2. Dichiarare pubblicamente che il nostro comune non è disponibile né alla collocazione di una centrale nucleare né ad ospitare un eventuale sito per lo smaltimento di scorie radioattive;
  3. Ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali opportune, nel limite delle proprie competenze, per scoraggiare eventuali decisioni a favore dello sviluppo dell’energia nucleare in Italia e, in particolare, nella nostra città.

Alessandra Penzo

Obbiettivo Chioggia

Ordine del giorno di Alessandra Penzo per impegnare i percettori del reddito di cittadinanza in servizi civili.

Questo il testo dell’ordine del giorno presentato il 17/5/2022, in discussione al prossimo Consiglio comunale.

Servizio civile per i percettori del reddito di cittadinanza e di altri contributi
sociali.

Considerato che:

  • ogni Amministrazione che si è succeduta negli ultimi vent’anni si propone di mettere in luce le disfunzioni sociali che si registrano a Chioggia e l ‘idea di prendersi cura delle molteplici situazioni di disagio economico, che possono essere vissute dal cittadino disoccupato, il pensionato con reddito insufficiente, il giovane che non studia e non lavora, il disabile fisico o psichico, è sempre stato obiettivo di ogni Amministrazione.
    Considerato che le politiche nazionali non sono riuscite a trovare un percorso virtuoso che possa reinserire i componenti di questa platea tra i cittadini che non vivono più in situazioni di disagio economico e psicofisico e preso atto che i servizi sociali di Chioggia, come i servizi sociali di qualsiasi altro comune, continuano a essere messi in difficoltà da queste situazioni, la politica nazionale ha messo in atto delle azioni di salvaguardia e tutela del cittadino, come il reddito di cittadinanza o il reddito di inclusione attiva, che hanno avuto come primo risultato la preoccupazione della verifica del diritto dei percettori di queste misure sociali.
    Appurato che, oramai si è rilevato che gli avviamenti al lavoro che si pensavano
    conseguire a queste misure sociali sono stati pochi o meglio pochissimi e dei PUC,
    ovvero i Programmi utili alla collettività, che dovrebbero essere svolti per 8-16 ore a settimana, organizzati dai Comuni, non si parla mai al di fuori degli spot politici in tempo di elezioni per poi svanire nel nulla ripetutamente.
    Considerato che a Chioggia il reddito di cittadinanza viene percepito da circa
    700/800 persone (dati del 2021) e che nuovi stimoli alla partecipazione di iniziative civili potrebbe in parte avere come risultato la limitazione dei comportamenti antisociali, una miglior cura del territorio, la possibilità di inserimento lavorativo delle persone.
    Si impegna questa Amministrazione:
    1- A costituire una consulta-assemblea, in cui siano rappresentati i partecipanti
    al Servizio civile di Chioggia, per elaborare i Puc al fine di creare un circuito che preveda che servizi civili di manutenzioni pubbliche, sorveglianza, assistenza di varia natura, vengano decise dal basso e poi proposte, per l’approvazione al consiglio comunale.
    2- creare una Fondazione che si occupi della gestione di una banca dati di
    tutti i volontari.

Ordine del giorno di Alessandra Penzo per la riqualificazione dell’Isola Saloni

Questo il testo dell’ordine del giorno presentato il 7/2/2022, discusso ma RESPINTO dal Consiglio comunale il 21/3/2022.

L’Isola Saloni è diventata da anni un quartiere residenziale che continua ad espandersi e ad ospitare nuove giovani coppie. Tutti i giorni i residenti sono costretti a districarsi tra camion e tir che servono le aziende ittiche del territorio. A tal proposito era già stato richiesto un resoconto dei flussi di traffico e si era discusso con ADSP per mettere in atto tutte le procedure necessarie per la pianificazione e progettazione di una nuova viabilità dedicata.
Questo non basta però per dare un senso di centro urbano all’isola, che necessita di alcune piccole e veloci manutenzioni che potrebbero garantire un biglietto da visita migliore della nostra città. Molti turisti che vogliono visitare sul centro storico, infatti, parcheggiano le proprie auto proprio qui e percorrono le vie interne del quartiere fino all’ unico ponte che attraversando il Canal Lombardo li condurrà in centro.
Ciò che appare a tutti noi, come a loro, è senza dubbio la mancanza di un verde curato e strutturato, gradini di marmo completamente imbrattati da scritte e disegni, le panchine sulla fondamenta Giudecca che negli anni sono diventate dei bidoni a cielo aperto dove sono state tolte le assi di legno della seduta e addirittura alcune sono state staccate dal suolo. Inoltre verso Nord la fondamenta è completamente al buio e proprio per questo è diventata zona di ritrovo di sbandati e ragazzi che fumano, bevono e schiamazzano durante la sera.
Davanti al ponte ci sono due aree verdi, se così si possono definire, che sembrano ormai una toilette per cani, dove mai nessuno si reca a pulire. Basterebbe mettere un piccolo recinto in protezione delle stesse. Inoltre in tutta l’isola il parcheggio selvaggio, rende quasi impossibile ai residenti riuscire a trovare un posto per le proprie auto.
Il ponte di legno, sul quale molti turisti si fermano a fotografare la nostra città, da qualche mese ha le luci spente, riducendo drasticamente la visibilità durante le ore serali.
Per questo, con questo ODG si vuole impegnare l’amministrazione a mettere in atto quelle azioni necessarie per riqualificare l’area, ricordando che non sono necessarie grandi azioni, ma piccoli interventi che potrebbero cambiare l’aspetto della Località.

Ordine del giorno di Alessandra Penzo per il decoro urbano in centro storico.

Questo il testo dell’ordine del giorno presentato il 7/3/2022, discusso ed APPROVATO il 21/3/2022.

Qualche giorno fa abbiamo assistito alle audizioni di Chioggia Capitale delle Cultura e nella presentazione avvenuta in auditorio abbiamo ascoltato molte proposte su cui lavorare in questi anni per poter raggiungere quell’ eccellenza che la nostra città rivendica da molti anni.
La situazione che mi sento di portare al cospetto di questo consiglio è sicuramente nota e conosciuta a tutti noi.
Da sempre la zona a traffico limitato, chiamata da tutti isola pedonale, del centro storico è il tratto del corso in cui è possibile passeggiare e godersi qualche momento di serenità immersi nella bellezza della nostra città. Sfortunatamente, però, i molti elementi deturpanti e la mancanza del rispetto delle regole fa si che il centro “pedonale” risulti più un luogo abbandonato a se stesso che il paesaggio di una cartolina d’ autore.
Tende e ombrelloni variopinti, sedie colorate e cartelli pubblicitari, fanno da cornice a decine di macchine che invece di sostare solo nei momenti concessi, fanno dei margini del Corso un parcheggio gratuito in cui nessuno controlla e senza regole.
Passeggiare risulta sempre più pericoloso, visto il continuo passaggio di auto, motorini e biciclette, che incurante dei pedoni sfrecciano anche a velocità moderata.
La situazione peggiora di anno in anno e nessuna azione contrastante è stata mai messa in campo.
L’attivazione della Ztl almeno nel tratto citato, potrebbe già portare grossi benefici, limitando almeno l’ ingresso delle auto e dei motorini.
Per tutto ciò descritto, si chiede al Sindaco e alla Giunta di impegnarsi a provvedere
• alla redazione di un piano di arredo del centro storico
• all’ attivazione della Ztl almeno nel tratto in oggetto
• a far rispettare il divieto di transito e di sosta per i non aventi diritto
• a far rispettare i confini dei plateatici assegnati.

Ordine del giorno, condiviso con altri consiglieri, per lo smantellamento dell’impianto di GPL di Val da Rio

Questo l’enunciato dell’ordine del giorno, presentato da Alessandra Penzo congiuntamente ad altri consiglieri, ed APPROVATO dal Consiglio comunale il 3/3/2022.

SI CHIEDE
l’impegno al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio tutto di mettere in atto tutte le azioni necessarie e utili per lo smantellamento del deposito di GPL, in particolare:
• chiedere al MIT e al MISE lo stato di avanzamento dei lavori della commissione
interministeriale nominata in novembre 2021 (con la finalità di definire e valutare l’eventuale indennizzo per la ditta Socogas), nonché quali siano le azioni che intendano poste in essere per lo smantellamento dell’area, così come indicato nel rapporto UNESCO sopracitato;
• provvedere all’attivazione di una Conferenza dei Servizi di tutti gli enti coinvolti con la Città Metropolitana, la Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale, il Demanio Marittimo per uno specifico coordinamento in merito alle azioni e alle strategie necessarie per il celere e tempestivo smantellamento del deposito e il recupero dell’area;
• organizzare una commissione consigliare avente ad oggetto l’iter per lo smantellamento del deposito di GPL;
• avviare con l’Autorità Portuale di Venezia e Chioggia un confronto avente ad oggetto la destinazione dell’area interessata dal deposito di GPL;
• avviare con urgenza le relazioni con la Città metropolitana di Venezia e i Rappresentanti della Commissione UNESCO, per l’attuazione della Decisione 44.COM.7B.50 che prevede, al punto 11, lo smantellamento del deposito in Val da Rio;
• valutare l’opportunità di intervenire, a sostegno delle ragioni del Comune di Chioggia, nell’eventuale giudizio d’appello avanti al Consiglio di Stato, con riferimento alle sentenze del Tar Veneto n. 1574 e 1575 del 2021;
• verificare lo stato della rimessa in pristino dell’accesso carraio relativo all’ordinanza comunale n. 85/2017, il cui contenuto è stato sostanzialmente confermato dall’ordinanza cautelare del Tar Veneto n. 351/2017 e valutare l’adozione dei conseguenti provvedimenti;
A conclusione di questo documento, si auspica l’impegno e la volontà di tutte le forze politiche e civiche ad operare in coordinamento e sinergia tra loro per una concreta e trasversale partecipazione al bene della comunità.

Questo il link alla Delibera di Consiglio http://sportellounico.chioggia.org/openweb/portal/getDoc.php?f=documenti/17662027_20220316_114140_stampa.pdf.P7M&CSRF=83135b24e2cafd00189780ce680767ff

Ordine del giorno, condiviso con altri consiglieri, ad oggetto: ZLS UNA OCCASIONE ANCHE PER IL PORTO DI CHIOGGIA

Questo il testo dell’ordine del giorno, presentato dalla consigliera di Obbiettivo Chioggia Alessandra Penzo, congiuntamente ad altri consiglieri, discusso ed APPROVATO dal Consiglio comunale il 27/12/2021.

Premesso che
E’ in fase di ultimazione l’iter tecnico-amministrativo per l’attivazione dell’area Zls (zona logistica semplificata ) che attualmente interessa il territorio di Porto Marghera e 16 Comuni polesani.
Le imprese operanti nelle aree portuali ZLS in base alla legge 27 Dicembre 2019 n. 160 avranno la possibilità di usufruire di procedure amministrative semplificate, incentivi e dei benefici di carattere fiscale per la logistica.
Le agevolazioni connesse alla ZLS avranno inoltre il potenziale per tradursi in un importante strumento attrattore di investimenti e capitali, in grado dì rappresentare un volano di sviluppo e di nuovi posti di lavoro per le aree portuali che necessitano di politiche di rilancio.
Per agevolare la creazione della ZLS con delibera di giunta regionale n. 550 è stato istituito un tavolo tecnico presieduto dall’ assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Marcato.
Al tavolo fanno parte i comuni che rientrano nella ZLS, la città metropolitana, l’autorità di sistema portuale, la camera di commercio e Confindustria di Venezia e Rovigo, principali associazioni di categoria e organizzazioni sindacali attive sui territori interessati. Anche in quest’ occasione il nostro territorio che fa parte della città metropolitana di Venezia è stato escluso da questa importante opportunità di sviluppo. Un porto quello di Chioggia dotato di piazzali e banchine per la maggior
parte inutilizzate che potrebbe collegare con la linea ferroviaria esistente potenziata il porto di Venezia e i comuni interessati dalla ZLS del rodigino.
Considerando che La Zona Logistica semplificata è ancora ferma a Roma in attesa della risposta del Ministero delle infrastrutture e il nostro comune potrebbe inserirsi in extremis all’ interno defla ZLS, un’ area che nel corso dei prossimi 10 anni saranno attivati investimenti economici pari a 2,4 miliardi di euro, creando 177mila posti di lavoro, dati riportati da Confindustria di Venezia e Rovigo.
Analoga richiesta di impegno è stata presentata recentemente dal consigliere di minoranza del comune di Cavarzere Andrea Fumana nei confronti della giunta di centrodestra del Sindaco Pierfrancesco Munari.
Chiediamo a Sindaco e alla giunta
Di intraprendere un immediata azione presso la Regione veneto e il Ministero delle infrastrutture al fine di verificare la possibilità che anche il Comune di Chioggia venga inserito nell’area Zls”.
Un’occasione da parte del nostro Sindaco per attivare la filiera Governo e Regione Veneto annunciata in campagna elettorale.
Per il futuro sviluppo di Chioggia non possiamo perdere anche questo treno!

Ordine del giorno di Alessandra Penzo per la tutela del “parco degli orti”.

Questo il testo dell’ordine del giorno presentato il 4/11/2021 dalla consigliera di Obbiettivo Chioggia, discusso ma RESPINTO dal C.C. il 15/11/2021

ODG: TUTELA E CONSERVAZIONE DEL “PARCO DEGLI ORTI”
Il “parco del orti” è una definizione coniata dalla giunta di centro-destra di Romano
Tiozzo per tutelare quel poco che rimane della storia e tradizione di Sottomarina e
dei suoi abitanti, ed inserito come zona altamente tutelata nel Piano Regolatore Generale, nel quale leggiamo all’art. 42: “1. La sottozona E1.1 “Parco degli orti” è caratterizzata da una produzione agricola tipica o specializzata ed è riconosciuta contestualmente unità di paesaggio rurale tipica e area di interesse paesistico ambientale ai sensi degli articoli 21 e 37 delle N.T.A. del PALAV. 2. La sottozona E1.1 è, infatti, finalizzata alla valorizzazione e alla tutela del paesaggio agrario degli orti e delle strutture ad esso connesse, mediante la predisposizione di un’apposita disciplina sugli annessi rustici di servizio all’orticoltura, tipici della zona”, mentre il comma 3 prosegue con una lunga serie di prescrizioni.
Qualche settimana fa, a testimonianza del forte interesse cittadini dei confronti della
zona citata c’è stata l’apertura di un gruppo Facebook chiamato “Parco degli orti, un
museo a cielo aperto”, al quale hanno aderito, appunto, diversi cittadini, con lo scopo
di costituire un comitato a tutela di una delle poche aree verdi rimaste a pochi passi
dalle aree centrali di Sottomarina, dotata di una forte valenza storica, paesaggistica,
naturalistica e sociale, la cui raccolta firme ha già superato le 1000 adesioni.
Convinti che l’unica grande area verde a pochi passi dai nuclei abitati, tutt’oggi in
gran parte occupata da terreni coltivati e vero museo a cielo aperto, debba mantenere inalterata la sua naturale vocazione, quella di testimonianza dell’attività agricola che ha costituito l’unica fonte di sostentamento per Sottomarina fino all’avvento del turismo, riteniamo che il Parco degli Orti debba essere valorizzato con attività strettamente legate al mondo rurale e alla terra, quali aziende agrituristiche, fattorie didattiche, maneggi, percorsi storici e naturalistici, il tutto nel massimo rispetto dell’ambiente e del paesaggio originari, magari completato da un centro accoglienza che possa fare da riferimento anche per i visitatori da fuori città, dopo che le bellezze dell’area sono state riscoperte dai chioggiotti, che ne ha fatto meta di attività fisica e passeggiate quotidiane in tempo di restrizioni dovute al Covid.
SI IMPEGNA
Sindaco e Giunta a preservare tale area e a sviluppare tutti quei progetti in essere
senza stravolgimento alcuno della connotazione attuale del territorio.

Ordine del giorno di Alessandra Penzo per sollecitare il completamento dei lavori di Palazzo Granaio

Fonte: Chioggia Azzurra

Questo il testo dell’ordine del giorno presentato il 10/11/2021, discusso ma RESPINTO dal C.C. il 27/12/2021:

Sono ormai 5 anni che il cantiere di Palazzo Granaio è in opera. Il lungo percorso di
restauro non si è ancora concluso, a dispetto di ogni crono-programma redatto e divulgato alla popolazione che ormai vive questo cantiere come una fiaba burlesca senza fine.
Il primo piano da mesi attende le nuove finestre e il completamento delle finiture interne. Chiaramente qualcosa non sta funzionando e non ha funzionato negli ultimi
mesi, visto che avvistare un operaio in cantiere è ormai un miraggio.
La parte più controversa e preoccupante per l’ultimazione del cantiere rimane comunque la grande incertezza del piano terreno. Negli ultimi mesi del 2020 e inizio
2021 era stata avviato un tavolo condiviso tra i proprietari delle attività commerciali,
ovvero, due bar ed una macelleria, ma ad oggi non si hanno più notizie sulla progettazione univoca che andrebbe a dare garanzie di attuazione e di coordinazione dei lavori, nonché un adeguato progetto di restauro, nel rispetto delle prescrizioni e dei vincoli della Soprintendenza.
Ancor meno si ha notizia della risoluzione dei problemi di concessione degli spazi
destinati al commerciale. Le attività ad oggi si vedono recapitare annualmente una
richiesta di Indennità di Occupazione, che non permette loro di avviare nessun intervento di sviluppo commerciale della propria attività, vivendo con l’ incertezza continua di un rinnovo e in un caso specifico, non potendo avviare quel processo di ristrutturazione che permetta di adeguare alle normative sanitarie vigenti il locale.
CONSIDERATO
Che Palazzo Granaio è un manufatto strategico per lo sviluppo culturale ed economico del nostro centro storico
SI IMPEGNA
Sindaco e Giunta a mettere in atto tutte le azioni necessarie per l’ ultimazione di Palazzo Granaio e la stipulazione dei contratti di locazione con le attività insediate al pian terreno, il tutto ovviamente supportato da un crono-programma preciso e dettagliato.

Parco acquatico improbabile nel Parco degli orti

Obbiettivo Chioggia ritiene che l’idea del sindaco Armelao di proporre il Parco del Orti realizzazione come location per un grande parco acquatico non sia fattibile e formula una proposta alternativa.

Apprendiamo da un articolo apparso sulla Nuova Venezia del 27/10/2021 che il neo Sindaco Armelao rilancia ancora l’idea, peraltro pregevole, di facilitare la realizzazione di un grande parco acquatico, salvo poi pensare al parco degli orti come possibile location.

Secondo Obbiettivo Chioggia tale soluzione non solo è impossibile da realizzare, soprattutto in tempi brevi, ma è anche da rigettare per una lunga serie di motivazioni.

Il “parco del orti” è una definizione coniata proprio dalla giunta di centro-destra di Romano Tiozzo per tutelare quel poco che rimane della storia e tradizione di Sottomarina e dei suoi abitanti, ed inserito come zona altamente tutelata nel Piano Regolatore Generale, nel quale leggiamo all’art. 42: “1. La sottozona E1.1 “Parco degli orti” è caratterizzata da una produzione agricola tipica o specializzata ed è riconosciuta contestualmente unità di paesaggio rurale tipica e area di interesse paesistico ambientale ai sensi degli articoli 21 e 37 delle N.T.A. del PALAV. 2. La sottozona E1.1 è, infatti, finalizzata alla valorizzazione e alla tutela del paesaggio agrario degli orti e delle strutture ad esso connesse, mediante la predisposizione di un’apposita disciplina sugli annessi rustici di servizio all’orticoltura, tipici della zona”, mentre il comma 3 prosegue con una lunga serie di prescrizioni.

Lo stesso Beniamino Boscolo, oggi Presidente del Consiglio comunale in quota Forza Italia a sostegno del Sindaco Armelao, in un articolo del 2018 ricordava che si tratta di “un’area di grande pregio paesaggistico: area di 234 ettari compresa tra Viale Mediterraneo, il mare Adriatico, il fiume Brenta e la località di Brondolo. Un’area da riqualificare con la previsione di nuovi agriturismi, piste ciclabili finanziate, una cittadella dello sport in project financing (o simile), ristrutturazione dei casoni e ricostruzioni dei filari alberati lungo i canali ed i fossi, parcheggi e servizi per il turismo”.

È di qualche settimana fa l’apertura di un gruppo Facebook chiamato “Parco degli orti, un museo a cielo aperto”, al quale hanno aderito diversi esponenti del centro destra, con lo scopo di costituire un comitato a tutela di una delle poche aree verdi rimaste a pochi passi dalle aree centrali di Sottomarina, dotata di una forte valenza storica, paesaggistica, naturalistica e sociale, la cui raccolta firme ha già superato le 1000 adesioni.

Oltre a tutto ciò, il neo Sindaco continua sottovalutare la reale possibilità non solo di trovare imprenditori disposti ad investire centinaia di milioni in una avventura dal destino così incerto, viste le enormi difficoltà che il settore dei parchi tematici sta incontrando con l’emergenza Covid ancora in corso, ma anche la reale possibilità di acquisto dei terreni necessari. Infatti l’area in oggetto presenta una forte frammentazione catastale, con tanti piccoli proprietari, spesso rappresentati da altrettanti eredi, tanto che l’acquisizione delle necessarie aree appare alquanto incerta e comunque tale da far desistere qualunque interessato.

Pensare di creare in quella zona, a pochi passi dal centro e facilmente raggiungibile sia dai nuclei cittadini che dall’esterno, una cittadella sportiva, tanto necessaria quanto desiderata, appare un’idea abbastanza realistica, tanto che era inserita nel nostro programma elettorale, ma pensare di crearvi un grande parco acquatico, con strutture alte e visivamente impattanti, sembra incontrare già in partenza vincoli urbanistici, paesaggistici e sociali difficilmente superabili.

Obbiettivo Chioggia è fortemente contrario a questa ipotesi, soprattutto per il grande valore storico, culturale, naturalistico e paesaggistico che l’area rappresenta e che verrebbe stravolto dalla realizzazione di un parco acquatico e delle relative strutture a supporto.

Pensiamo, invece, che l’unica grande area verde a pochi passi dai nuclei abitati, tutt’oggi in gran parte occupata da terreni coltivati e vero museo a cielo aperto, debba mantenere inalterata la sua naturale vocazione, quella di testimonianza dell’attività agricola che ha costituito l’unica fonte di sostentamento per Sottomarina fino all’avvento del turismo e, anzi, debba essere valorizzata con attività strettamente legate al mondo rurale e alla terra, quali aziende agrituristiche, fattorie didattiche, maneggi, percorsi storici e naturalistici, il tutto nel massimo rispetto dell’ambiente e del paesaggio originari, magari completato da un centro accoglienza che possa fare da riferimento anche per i visitatori da fuori città, dopo che le bellezze dell’area sono state riscoperte dai chioggiotti, che ne hanno fatto meta di attività fisica e passeggiate quotidiane in tempo di restrizioni dovute al Covid.

Come sito alternativo per il parco acquatico suggeriamo, invece, l’area di Val da Rio sud, già oggetto qualche anno fa di una proposta analoga, poi lasciata decadere dagli stessi proponenti. In quest’area, molto meno frammentata dal punto catastale, già destinata ad uso produttivo e senza particolari vincoli urbanistici, potrebbe essere realizzato, molto più facilmente e velocemente, un parco grande il triplo del Caribe Bay di Jesolo e, come opere di urbanizzazione, potrebbe essere realizzato un collegamento viario che eviti di dover attraversare necessariamente la S.S. Romea per raggiungerlo e un approdo per natanti.

Alessandra Penzo conferma il proprio favore per lo scalo crocieristico ai Saloni

“Accogliamo con grande gioia la notizia che il Presidente-Commissario dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Alto Adriatico Fulvio Lino Di Blasio stia pensando a Chioggia come approdo per le navi da crociera come naturale complemento a Venezia”.

Alessandra Penzo interviene sulla notizia riportata oggi su alcuni giornali: ”Questo oggi è possibile grazie all’approvazione dell’accordo di programma tra Comune di Chioggia e Autorità di Sistema Portuale sui contenuti del Piano di Programmazione Strategica di Sistema, da me fortemente sostenuta quando ricoprivo la carica di assessore ai lavori pubblici e urbanistica, e votata in Consiglio Comunale il 17/12/2019. L’accordo prevedeva, appunto, la destinazione crocieristica delle banchine sul Canal Lombardo esterno del vecchio porto all’Isola dei Saloni.

Spiace ricordare che tale delibera è stata osteggiata dall’opposizione, che, al momento del voto, è uscita in blocco all’aula. Molti di quei consiglieri sono candidati per vari partiti, che solo ora si dichiarano favorevoli alle crociere a Chioggia, ma quando è stato il momento di fare il proprio dovere per la città si sono dileguati.

L’arrivo delle navi da crociera a Chioggia costituisce un’opportunità imperdibile per Chioggia e per l’intero territorio cittadino, per questo ho sempre sostenuto questa nuova possibilità”.